Siamo, si spera, nelle code di una grave emergenza sanitaria e siamo di certo agli albori di una gravissima crisi economica e sociale. Una crisi di sistema, a quanto pare. Noi italiani, col nostro Stato disorganizzato e indebitato e il nostro governo oggettivamente inadeguato, siamo quelli messi peggio. Ma nessuno è messo davvero bene.
L’Europa sta vivendo il suo stress test decisivo, il mondo è senza ordine né guida, i mercati finanziari sbuffano come vecchie locomotive sotto pressione, i poteri si aggrovigliano, le aziende strategiche italiane stanno per essere investite da una nuova ondata di acquisizioni straniere, “scelte fatali” si impongono agli Stati che non intendono essere tagliati fuori da un nuovo modello economico e geopolitico che fatalmente prenderà il posto del vecchio.
E noi? Noi del centrodestra cosa proponiamo? Salvini premier? E per fare cosa?
Il 2 giugno è sempre stata una bella giornata, bella e solenne: le Forze armate, il Tricolore, il Capo dello Stato sull’Altare della Patria, un raro senso di unità nazionale… Mai avrei pensato di trascorrerlo pervaso da un sottile senso di imbarazzo, attendendo con ansia l’arrivo del 3 giugno.
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