Forza Italia, dopo le elezioni del 4 marzo di due anni fa, aveva chiesto col suo presidente Berlusconi un governo del centrodestra unito (che aveva vinto nelle urne col 37%), trovando in Parlamento i voti mancanti. Assieme a Forza Italia, di questo avviso era anche Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni. Non dello stesso avviso fu Matteo Salvini, che preferì trovare una maggioranza assieme al M5S. I risultati li abbiamo visti.
Noi siamo stati all’opposizione di quel governo, noi continuiamo ad essere all’opposizione del governo M5s-Pd-LeU-Renzi. Ma noi non siamo all’opposizione dell’Italia.
Siamo all’opposizione di governi che non siano espressione del risultato delle ultime elezioni politiche, della volontà del popolo sovrano, cioè di governi semplicemente costruiti in Parlamento sulla base non di programmi, ma di contratti e di opportunismi. Ma, lo ripeto, non siamo all’opposizione del nostro Paese.
In questo momento, con la recessione che avanza, con l’emergenza prodotta dal Coronavirus, con la nostra economia ridotta al disastro, serve uno scatto di iniziativa politica, serve un governo forte che tratti con l’Europa la sospensione del Fiscal Compact, del Six-Pact e del Two-Pact. Serve un governo capace di rilanciare gli investimenti pubblici, soprattutto infrastrutturali, serve un governo che dia garanzie ai mercati, all’Europa e al resto del mondo, in termini di capacità, professionalità e competenza, con obiettivi di politica economica finalizzati alla crescita, all’occupazione e al miglioramento dell’efficienza del sistema-Italia.
Servono grandi decisioni, servono forze politiche che in Parlamento sappiano decidere presto e bene.
Per una serie di ragioni tecnico-costituzionali, oggi non è possibile andare ad elezioni anticipate in tempi ravvicinati. Esiste una sorta di ‘semestre bianco implicito’ legato alla celebrazione del referendum confermativo, al ridisegno dei collegi elettorali conseguenti, e alla legge di Bilancio che, come sappiamo, inizia il proprio iter a metà del mese di settembre. Quindi, da oggi a tutto il 2020, sembrano improbabili elezioni anticipate.
Per questa ragione, o il governo Conte è in grado di assicurare all’Italia quello scatto di forza, di credibilità e di impegno di governo, capace di tirare il Paese fuori dalle secche della recessione e della crisi, oppure tutte le forze politiche, a partire da quelle del centrodestra unito, devono porsi l’obiettivo di dare al Paese un governo forte e credibile, con chi ci sta.
Siamo in un regime parlamentare.
Se sfiduciamo il governo Conte, abbiamo il dovere di avere un’altra maggioranza e un altro governo pronti: più forti, più seri, più responsabili, nei confronti degli italiani, dell’Europa, dei mercati e del mondo.
Ecco, questo è l’unico impegno che noi abbiamo. Noi all’opposizione del governo giallo-verde; noi all’opposizione di questo governo. Noi da una parte sola: dalla parte degli italiani.
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