Il caregiver familiare è la persona che assiste e si prende cura di un familiare che, a causa di malattia, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata, o sia titolare di indennità di accompagnamento.
Questa figura è entrata nel dibattito politico nel 2014, con la prima legge regionale dell’Emilia-Romagna in materia. Da allora, ciascuna Regione si è mossa in maniera autonoma e differenziata. A provare a mettere ordine, è giunta nel 2017 la legge che per la prima volta ha definito nell’ordinamento giuridico nazionale il caregiver familiare e ne ha riconosciuto la funzione di sussidiarietà allo Stato. Al contempo, essa ha istituito anche un Fondo di sostegno pari a 20 milioni l’anno dal 2019 al 2021 (poi elevati a 25 milioni con una nuova norma nel 2018).
Ora occorre far giungere quelle risorse ai caregiver per supportare l’attività di cura prestata al congiunto con disabilità grave o non autosufficiente, ma anche per migliorare la sua condizione personale di vita.
Innanzitutto, il Fondo deve essere erogato direttamente ai caregiver familiari attraverso l’Inps e non assegnandolo alle Regioni, come recentemente ha provato a fare il Ministro per la Famiglia: un provvedimento per fortuna fermato dalla Conferenza Stato Regioni. Quindi, occorre avviare un processo di valutazione multidimensionale e multidisciplinare per determinare non solo la misura economica da corrispondere a titolo di indennità, ma anche quel contorno di misure a sostegno che gli enti territoriali devono erogare.
In questo modo, si potrà dare finalmente risposta inizialmente ai caregiver familiari di quelle persone con pluridisabilità grave. La speranza è di giungere presto a un necessario incremento del Fondo, così da ampliare la platea dei percettori.
Voce Libera ha garantito il proprio impegno per giungere al più presto all’erogazione di un’indennità di cura e assistenza ai caregiver familiari, presentando una proposta di legge alla Camera (prima firmataria Mara Carfagna) e al Senato (primo firmatario Andrea Cangini). Mara Carfagna ha anche dedicato alle caregiver la sua campagna social per la festa delle donne dell’8 marzo 2020, con l’hashtag #prenditicuradi.
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