Sarà la sensazione d’impotenza che non risparmia nessuno, ma il buonismo del presidente del Consiglio, misto ad un ottimismo malcelato di efficienza, inizia ad essere intollerabile.
E dopo la conferenza stampa di ieri di Giuseppe Conte, non si può più tacere né “accompagnare” questo governo in scelte e decisioni che non affrontano alla radice l’emergenza economica di un Paese, che è già in ginocchio e rischia di restarci per mesi.
“Siamo un modello mondiale, il Modello Italia”, cosi il premier Conte in conferenza stampa… Appunto, record mondiale: circa 470 contagiati per ogni milione di abitanti e “appena” 2158 morti. Con chiosa finale di aumentare il volume della musica dai balconi: cosa e per chi dovremmo festeggiare? Il record dei morti?
E se il rigore delle misure restrittive, seppure tardive, è più che condivisibile, per limitare i contagi è ormai chiaro che i tempi dell’emergenza siano assolutamente imprevedibili.
È evidente che da tutto questo si uscirà solo con il vaccino, così come nel ’73 con il colera in Campania, Puglia e Sardegna (in due mesi 278 contagiati e 24 decessi) quando, anche grazie alla NATO, ci salvò una vaccinazione di massa. E tra l’altro se allora ci fu una collaborazione diretta della NATO, che mise a disposizione l’esperienza e l’organizzazione adottata nella guerra in Vietnam, oggi dobbiamo fare i conti anche con i ritardi dell’Europa e con gli Usa che hanno bloccato i voli da e per l’Italia.
Sull’intervento economico europeo c’è poco da aggiungere e commentare: la Fed per le imprese e l’economia statunitense ha stanziato 1500 miliardi tagliando i tassi, la Bce 120 miliardi lasciando inalterati i tassi. Altro che solidarietà…
Il vaccino contro il Covid-19, particolare non irrilevante, tra l’altro per ora non c’è e l’unica possibilità resta la terapia e quindi l’indispensabilità delle terapie intensive. Ecco perché si devono realizzare in Italia innanzitutto nuovi centri di terapia intensiva, così come si sta procedendo in Lombardia presso la Fiera di Milano, ed è indispensabile non solo aumentare le risorse ma agire con autorevolezza a livello internazionale. Altro che mascherine. Altro che un decreto per l’insegnamento a distanza nelle scuole e il rinvio di quattro giorni per le scadenze fiscali. Altro che la musica sui balconi.
Altro che record. Abbiamo il 30% al mondo dei decessi pur rappresentando meno dell’1% della popolazione mondiale e stiamo ancora a chiederci se non si sia sbagliato qualcosa?
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Riccardo
Come sempre preciso e inciso.