europa

Non amo le teorie complottiste e desta la mia inquietudine vedere che esse sono particolarmente care ai nostri alleati di destra. Leggere la realtà drammatica di questi giorni come il risultato di un complotto di Francia e Germania contro l’Italia è un modo diverso per dire usciamo dall’Europa cattiva che ci vuole distruggere. Siamo nel pieno della vulgata populista.

Non sono riuscito a preoccuparmi per l’infelice frase della signora Lagarde. In essa non ho letto un’aggressione all’Italia quanto, invece, un duro richiamo agli Stati europei ad assumersi la responsabilità politica di portare l’Unione fuori dal gorgo drammatico del coronavirus. E a farlo con uno spirito di solidarietà politica, fiscale ed economica evitando di scommettere sul solito paracadute della Bce.

Più inquietante ho trovato la frase, passata quasi inosservata, della cancelliera Angela Merkel quando ha sostenuto che “la Germania ce la farà” e ha messo sul piatto 550 miliardi di euro per sostenere le imprese e le famiglie. Ecco un esempio fulminante di egoismo nazionale per cui dobbiamo chiederci: bene la Germania, e gli altri?

Bene gli eurobond, con una premessa: senza conferire risorse aggiuntive alla Bce, deve essere la Commissione, organismo politico e intergovernativo, a compiere le scelte politiche rilevanti con spirito comunitario. Se infrastrutture devono essere, se ne occupi il Commissario ad hoc e, su impulso della Commissione, si conferisce alla Bce l’incarico di emettere i bond necessari al finanziamento.

Dalla crisi possiamo uscire con più Europa politica, oppure possiamo affogarvi ubriachi di revanscismo nazionalista.

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