E se l’Olanda non ratificasse l’accordo sottoscritto dai capi di Stato e di governo al Consiglio europeo del 21 luglio?
Al punto A33 delle conclusioni è scritto che i parlamenti dei singoli Stati dell’Ue dovranno approvare l’intesa “nel più breve tempo possibile”. Qualcosa del genere era scritto anche in calce alla Costituzione europea firmata solennemente a Roma nel 2004, ma, come ha acutamente ricordato sul Quotidiano nazionale il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, “Francia e Olanda non ratificarono il Trattato che pure avevano sottoscritto”. La Costituzione europea rimase di conseguenza lettera morta.
È realistico immaginare che l’Olanda del riottoso Rutte ratifichi sotto elezioni (si voterà a marzo 2021) un accordo che lo stesso Rutte ha descritto come contrario agli interessi nazionali olandesi?
Quantomeno si prenderà più tempo del previsto. Il che significa che i 209 miliardi che ci spettano saranno nelle disponibilità del governo italiano chissà quando. Se lo saranno.
Ragione di più perché il governo Conte avvii subito le procedure per accedere al finanziamento di 37 miliardi attivabile attraverso il Mes.
Il tasso di interesse resta, per noi, il più vantaggioso possibile e soprattutto quei soldi arriverebbero a breve. Non chiederli sarebbe da irresponsabili.
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