Il Sud ha bisogno di uno shock positivo che si può realizzare solo con misure strutturali, efficaci e dirompenti. Per questo, con Voce Libera promuoveremo una vera e propria No Tax Area da istituire nelle regioni meridionali: abolizione totale di Ires e Irap per le imprese che investono e assumono in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna. È una proposta cara da sempre a Forza Italia e che ho già depositato alla Camera dei Deputati, oltre che come emendamento alle ultime leggi di bilancio, senza ottenere ascolto dai governi Conte uno e due.
La misura – stimata e coperta finanziariamente da tagli di sprechi e spese improduttive – costerebbe la metà del reddito di cittadinanza (circa 5 miliardi all’anno) ma avrebbe un impatto potente, facendo del nostro Sud l’area più attrattiva e interessante del Mediterraneo.
Non si tratterebbe di creare un “paradiso fiscale”.
Dobbiamo avere l’obiettivo più ambizioso per il Sud di ridurre fortemente la pressione fiscale eliminando sprechi e clientelismo e salvaguardando e migliorando il welfare per le fasce più deboli.
Certo, la No Tax Area non dovrebbe essere un alibi per non occuparci degli altri grandi problemi dell’economia meridionale: burocrazia inefficiente, sistema di trasporti inadeguato, giustizia civile lenta, un sistema di servizi debole che esclude due terzi delle donne dal mondo del lavoro. Azzerare le tasse sulle imprese dovrebbe essere il primo segnale di un cambio di passo deciso: basta guardare al Sud come una terra da sussidiare, basta alla paghetta di Stato voluta da Di Maio e dai Cinquestelle. Il nostro Mezzogiorno è una terra di nuove opportunità, aiutiamola ad esprimersi e crescere.
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